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Nello spazio formativo digitale i dati sono una risorsa basilare. Per il loro utilizzo è dunque importante definire le condizioni quadro organizzative, tecniche e legali ma anche quelle etiche. Una prima misura potrebbe essere quella di stabilire, e esigere, che vengano definiti degli orientamenti etici di base per lo spazio formativo digitale svizzero.

Come potrebbe essere in futuro l'architettura di uno scambio di dati sicuro e responsabile nella formazione professionale? Kevin Saner, analista di sistemi informatici presso Educa, presenta la sua visione di una federazione di dati per la formazione professionale e mette in evidenza il potenziale delle nuove tecnologie.

Adi e Ida hanno lasciato la scuola Fliedermatte e proseguono la loro formazione. Ida frequenta un liceo bilingue francese-tedesco. Adi le rende visita e scopre come Edulog ha accompagnato la sua vecchia compagna di classe.

In Svizzera, il potenziale dei dati deve essere sfruttato meglio. In tal senso, il Consiglio federale ha pubblicato il rapporto «Creazione di data room affidabili sulla base dell'autodeterminazione digitale», che comprende anche il settore dell'educazione.

Affinché la Svizzera e le sue imprese possano continuare a disporre di personale specializzato, e di quadri all’altezza delle loro mansioni, è importante che la formazione professionale di base si sviluppi al ritmo della digitalizzazione. Per questo motivo, la SEFRI ha pubblicato la «Guida alla trasformazione digitale».

Il Consiglio di Stato ha adottato il rapporto di pianificazione «Strategia per l’adeguamento del cambiamento digitale nell’economia, la società e l’amministrazione pubblica» e lo sottopone al Parlamento per la discussione. Il rapporto definisce degli obiettivi in ben 9 campi d’azione, tra i quali vi sono la formazione, la ricerca e l’innovazione.

Cosa si sa dell’impatto che i media digitali hanno sulla formazione delle competenze? Cosa non sappiamo di ciò? Cosa dovremmo sapere? Benjamin Volland risponde a queste interessanti domande nel primo episodio, della nostra serie di podcast audio, riguardo alle osservazioni del rapporto «Digitalizzazione nell’educazione».

La nuova direttrice di INVALSI (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione), nell’intervista riportata nell’editoriale del sito internet, cita l’importanza che hanno i dati attendibili per comprendere quali siano le leve su cui agire per un cambiamento e a quali dati bisogna dedicare attenzione e investimenti per sostenere un sistema d’istruzione più equo.

La Direzione della formazione mette in consultazione, fino al 30 giugno, il rapporto esplicativo sulla strategia dell’educazione digitale nelle classi ordinarie e speciali della scuola dell’obbligo del Canton Friburgo. Nel quadro di riferimento sono presi in considerazione la qualità dell’apprendimento, la formazione del corpo insegnante, il supporto alle direzioni scolastiche e le risorse didattiche e tecnologiche.

La digitalizzazione permea le aree politiche. Pensare e agire in silos settoriali sta diventando sempre più difficile. Anche se la realizzazione non è del tutto nuova, ci vuole del tempo affinché i suoi effetti siano visibili. Questo tema ci ha impegnati costantemente nel corso dell'anno 2021.

I bambini giunti in Svizzera possono accedere a contenuti d’apprendimento nella loro lingua grazie a una piattaforma elettronica, che propone numerosi contenuti per la scuola dell’obbligo. La piattaforma è stata creata prima della guerra, nel quadro di una collaborazione tra istituzioni educative ucraine, la DDC e l’ASP di Zurigo.

Nel sistema formativo professionale vengono generati dati in luoghi molto diversi da e su apprendiste e apprendisti. Per questa ragione siamo stati incaricati di progettare una federazione di dati per la formazione professionale, al fine di garantire tra le aziende formatrici, le scuole, le amministrazioni cantonali, ecc. uno scambio dei dati sicuro, semplice e di qualità.

Al momento dello sviluppo di una politica d'utilizzo dei dati, ci si è resi conto della mancanza di uno sportello che si occupasse delle domande riguardanti l'utilizzo e la protezione dei dati nel sistema educativo. Siamo perciò in procinto di attuarlo. Nel frattempo, abbiamo chiesto a Lea Marti, della Divisione della scuola dell'obbligo del Canton Argovia, quale sia l'utilità e quali aspettative ha in merito a questo sportello.

Nel secondo intervento, dedicato alla digitalizzazione, Marius Beerli, responsabile della digitalizzazione della CDPE, evidenzia le difficoltà che si riscontrano nel quantificare le competenze digitali degli allievi. Sottolinea anche il fatto che, nell’ambito della digitalizzazione, sia necessaria una collaborazione tra i diversi attori del sistema educativo.

Nell’ambito dell’iniziativa «Swiss National EdTech Testet», Swiss EdTech Collider cerca una collaboratrice o un collaboratore responsabile del programma EdTech. L’obiettivo di questa iniziativa è di testare e sperimentare le tecnologie educative in un ambiente reale.

I principali assi, per lo sviluppo di una politica d'utilizzo dei dati, sono stati definiti. Pertanto, l'obiettivo che ci si prefigge è quello di sviluppare una politica d'utilizzo dei dati in un quadro sicuro, affidabile e eticamente adeguato.

Si chiede spesso alla Svizzera d’accelerare la digitalizzazione nel sistema educativo e di fornire al più presto agli studenti le competenze informatiche necessarie. Marius Beerli, responsabile della digitalizzazione della Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE), nell’ultimo articolo del blog dà uno sguardo a quanto succede nei Cantoni nel campo dell’istruzione.

Le scuole del Canton Argovia a partire dall’anno scolastico 2021/2022 possono aderire a Edulog. L’adesione rimane sotto la responsabilità di ogni singola scuola poiché la gestione dei dati e delle identità personali è decentralizzata. Dominique Diethelm – condirettrice delle scuole di Böztal – ci illustra le esperienze del nuovo comune di Böztal.

Il Governo del Canton Giura presenta al Parlamento una richiesta di credito di 6,7 milioni di franchi per attuare tutte le venti proposte del Piano d’azione digitale della formazione entro il 2026. Seguendo quattro linee di sviluppo interdipendenti, il piano copre tutti gli aspetti dell’ecosistema digitale delle scuole giurassiane.

Nel Canton Vaud continua lo sviluppo del digitale nella scuola. Dopo i tre anni della fase pilota, il Cantone ha lanciato la generalizzazione dell’educazione digitale. Inizialmente, saranno coinvolti 20'000 allievi. Entro il 2026, l’educazione digitale sarà estesa a tutta la scuola dell’obbligo. È stato pure pubblicato un manuale dedicato a questo tema.

Lo studio S-CLEVER è stato condotto da ricercatori tedeschi, che hanno analizzato, in Germania, Austria e Svizzera tedesca, le sfide a cui sono state confrontate le scuole durante la pandemia. La valutazione delle direzioni scolastiche risulta leggermente più positiva nella Svizzera tedesca rispetto alla Germania e all’Austria.

La trasformazione giuridica della nostra agenzia specializzata, in un’istituzione di diritto pubblico, si è conclusa. La vecchia cooperativa «educa.ch Istituto svizzero dei media per la formazione e la cultura», nel corso del 1. trimestre del 2022, sarà cancellata dal registro di commercio del Canton Berna.

Il rapporto dell’OCSE riassume 45 esempi di continuità dell’apprendimento documentati durante la prima ondata di chiusura delle scuole a causa della pandemia. Sono riportati esempi di strategie sviluppate nel mondo intero per permettere agli allievi di continuare ad imparare.

Una ricerca svolta da SICuPP (Società Italiana delle Cure Primarie Pediatriche) e dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca fa il punto sulla situazione dell’uso dei dispositivi tecnologici da parte dei bambini. La ricerca rileva pure la necessità di innovare i metodi d’insegnamento attuali e di formare adeguatamente gli insegnanti.